L’osteoartrosi (OA) è la forma più comune di artrosi ed è una delle cause prevalenti di disabilità nel mondo occidentale. Nei casi più avanzati e gravi può essere necessario il ricorso all’intervento chirurgico, con impianto di protesi. A livello epidemiologico si può affermare come il 4% della popolazione mondiale sia affetta da artrosi al ginocchio, con sintomatologia prevalente tra le persone di età superiore ai 50 anni. Addirittura, con il progressivo invecchiamento della popolazione, si pensa che l’artrosi possa diventare la quarta causa di disabilità entro il 2020.
Recentemente gli approcci al trattamento dell’osteoartrosi sono mirati ad una sua gestione precoce ed a terapie che proteggano la cartilagine articolare. In particolare l’obiettivo principale per il trattamento dell’osteoartrosi deve essere mirato non solo al controllo a breve termine della sintomatologia, ma dovrebbe anche – e soprattutto – cercare di rallentare la progressione della patologia, in modo tale da ridurne l’impatto sulla mobilità e qualità di vita del paziente. Solo questa strategia permetterebbe di diminuire l’uso di antidolorifici nel medio termine, nel lungo termine si potrebbero addirittura ridurre le necessità di chirurgia protesica. protesica.
Una possibilità di controllo del dolore a lungo termine, a fronte di una scarsa possibilità di effetti collaterali, potrebbe essere data dall’utilizzo dei SYSADOAs (SYmptomatic Slow-Acting Drugs for OsteoArthritis). L’ algoritmo ESCEO stesso raccomanda questi farmaci come terapia di base per un controllo a medio-lungo termine della patologia artrosica. In particolare sembrerebbe che le formulazioni di prescrizione medica di glucosamina solfato (GS) o di condroitin solfato abbiano dimostrato un’efficacia che va oltre il controllo della sintomatologia con un potenziale effetto, basato su studi clinici, di modifica della storia della patologia anche legato ad una modulazione dell’espressione di numerosi mediatori dell’infiammazione e della degenerazione della cartilagine articolare, con un conseguente effetto nel controllo del dolore, nel miglioramento della funzionalità ed un rallentamento del processo degenerativo della cartilagine.
Bibliografia
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Per approfondire l'argomento
Per approfondire l’argomento sull’osteartrosi (OA) leggi il relativo capitolo sul libro “Le Linee guida, buone pratiche ed evidenze scientifiche in Medicina Fisica e Riabilitativa – Primo Volume”.