Che cosa è la cervicalgia
La cervicalgia o dolore cervicale è una patologia di grande interesse medico-scientifico. Numerosi sono i lavori scientifici inerenti presenti in letteratura, a causa della complessità e varietà del quadro anatomico e clinico. Il distretto cervicale, infatti, presenta una notevole ricchezza di strutture viscerali e nervose, costituendo la zona di transito delle vie nervose centrali per e dal resto del corpo, di quelle periferiche per gli arti superiori, della vascolarizzazione del cranio. La cervicalgia rappresenta uno dei disturbi più comuni per il quale viene richiesto un consulto e/o cure sanitarie nei paesi industrializzati. Il suo andamento è generalmente benigno. Gli episodi, soprattutto quelli acuti, tendono a risolversi spontaneamente in un periodo di tempo che va da pochi giorni a qualche settimana. Le recidive sono frequenti ma solo nel 10% dei casi la sintomatologia tende a cronicizzare.
Epidemiologia
Il dolore cervicale affligge il 30-50% della popolazione generale ogni anno. Si stima che il 15% della popolazione generale farà esperienza di dolore cronico cervicale (>3 mesi) in un qualche periodo della propria vita. In Europa la cervicalgia cronica colpisce tra il 10 e il 20% della popolazione e costituisce un’importante fonte di disabilità (IASP, 2013). L’11-14% della popolazione che lavora riporterà ogni anno delle limitazioni nella propria attività a causa di dolore cervicale. La prevalenza raggiunge il picco nell’età intermedia e le donne sono più affette degli uomini.
Classificazioni
La cervicalgia rappresenta “dolore percepito, originante in un’area delimitata superiormente dalla linea nucale, inferiormente da una linea immaginaria passante dal processo spinoso di T1 e lateralmente dai piani sagittali tangenti ai bordi laterali del collo” (Definizione data da Merskey e Bogduke e ripresa successivamente da altri). Il dolore cervicale viene distinto in superiore (tratto cervicale superiore fino a C3) ed inferiore (da C4 a T1 che può arrivare alla spalla e addirittura alla gabbia toracica). La IASP propone una classificazione temporale, definendo acuta una sintomatologia che dura meno di 3 mesi e cronica quella che dura da più di 3 mesi. Un’altra classificazione è quella basata sull’eziopatogenesi: cervicalgia aspecifica se la causa non è nota, specifica se nota. La cervicalgia ha eziologia multifattoriale. Può dipendere da fattori non modificabili (età, sesso, familiarità, condizioni generali di salute, pregressi esiti traumatici) e da fattori modificabili (posturali, comportamentali, psicosociali).
Fattori di rischio
I fattori modificabili comprendono il lavoro ripetitivo, periodi prolungati in cui la colonna cervicale viene mantenuta in flessione, lavoro ad alto stress psicologico, fumo e precedente danno al collo ed alle spalle, caratteristiche del dolore cronico. Le cause invece quali colpo di frusta, degenerazione di uno o più dischi intervertebrali, ipercifosi dorsale, sport di potenza con sovraccarichi (es. Body building) sono caratteristiche del dolore acuto. L’identificazione precisa della struttura responsabile del dolore è molto difficile, non solo perchè le numerose strutture ricevono innervazione da più segmenti ma anche perché meccanismi di facilitazione – convergenza e sensibilizzazione favoriscono il fenomeno del dolore riferito.
Sintomatologia
La sintomatologia dolorosa cervicale può svilupparsi gradualmente o avere un’origine post-traumatica. I sintomi clinici più caratteristici associati al dolore cervicale sono: rigidità al collo, riduzione del range del movimento cervicale, aumento dell’affaticabilità e riduzione della soglia del dolore alla pressione nei muscoli cervicali, cefalea, vertigini, e dolore che si irradia alle spalle ed agli arti superiori. Il dolore cervicale di origine post-traumatica si associa ad un’ampia gamma di sintomi: disturbi visivi ed uditivi, disturbi del sonno, nonché problemi cognitivi ed emotivi.
Diagnosi
Per una corretta diagnosi si raccomanda una visita medica specialistica. L’identificazione precisa della struttura responsabile del dolore è molto difficile. Non solo perchè le numerose strutture ricevono innervazione da più segmenti ma anche perché meccanismi di facilitazione- convergenza e sensibilizzazione favoriscono il fenomeno del dolore riferito. La presenza di numerose strutture viscerali e nervose richiede un’attenta raccolta d’informazioni in modo da escludere la presenza di “bandiere rosse”, ovvero segni e sintomi potenzialmente correlati alla presenza di patologie di natura diversa che possono simulare un quadro clinico di cervicalgia ma che in realtà richiedono un approfondimento diagnostico da parte di specialisti.
Per approfondire l'argomento
Per approfondire l’argomento leggi il relativo capitolo sul libro “Le Linee guida, buone pratiche ed evidenze scientifiche in Medicina Fisica e Riabilitativa – Primo Volume”.