Lombalgia

Che cosa è la lombalgia

La lombalgia comune (in letteratura anglosassone low back pain, LBP) è una patologia idiopatica ricorrente che colpisce il tratto lombare della colonna vertebrale, caratterizzata da dolore, in sede lombare e dorso-lombare, e limitazione funzionale non attribuibile ad una condizione patologica specifica.

Epidemiologia

La lombalgia comune non specifica rappresenta  il 90% circa di tutte le forme di lombalgia. Essa raffigura il disturbo osteo-articolare più frequente, interessando il 50% degli adulti in età lavorativa, di cui il 15-20% ricorre a cure mediche. La lombalgia rappresenta, infatti, la causa del 3.5% degli accessi medici totali al Servizio di Medicina Generale. Secondo la definizione emersa nella revisione sistematica prodotta da Jill Hayden et al., pubblicata della Cochrane Collaboration nel 2005, il dolore lombare è un “dolore localizzato a valle della scapola fin sopra il solco intergluteo con o senza irradiazione, con dolore della radice o dolore sciatico”. Jill Hayden et al. hanno incluso nella definizione solo le forme aspecifiche di Low Back Pain, trascurando quelle specifiche cioè secondarie a: infezioni, neoplasie, aneurisma dell’aorta addominale, patologie dell’apparato uro-ginecologico, sindrome della cauda equina, metastasi, osteoporosi, artriti reumatoidi o fratture.

Classificazione e diagnosi

In base alla durata della sintomatologia, l’American College of Physicians distingue la lombalgia in acuta (la durata della sintomatologia algica non deve superare le 4 settimane), subacuta (dolore che permane dalle 4 alle 12 settimane) e cronica (dolore mantenuto per un periodo superiore alle 12 settimane). Il dolore d’origine mio-fasciale è tra i motivi più comuni del dolore lombare; in altre circostanze il dolore risulta attribuibile a meccanismi patogenetici differenti; è questo il caso del dolore radicolare, del dolore della faccetta articolare, del dolore dell’articolazione sacro-iliaca, del dolore del disco intervertebrale e del dolore da stenosi del canale spinale. Una precisa valutazione diagnostica del fisiatra o del proprio medico specialista è necessaria al fine di indicare il trattamento più appropriato.

Decorso della lombalgia e fattori di rischio

Il decorso naturale del dolore lombare acuto indica che, rispetto al congedo per
malattia, la lombalgia in medicina di base ha una prognosi relativamente favorevole, con un ritorno al lavoro del 50% entro i primi 8 giorni e solo il 2% di congedo per malattia dopo 1 anno. Tuttavia, durante l’anno seguente, il 15% dei pazienti usufruisce nuovamente del congedo per malattia per la stessa causa e circa il 50% continua a lamentare disagio, indicando un nuovo episodio acuto di dolore lombare come causa di consulto con il medico di base. Vari studi concordano sul fatto che un decorso della malattia più lungo, con maggiore probabilità di recidiva, sia secondario ad un inizio graduale del dolore irradiato alla coscia, al dolore che insorge nel passaggio dal clinostatismo all’ortostatismo, al mantenimento protratto della stessa posizione e al prolungato riposo a letto, piuttosto che all’intensità stessa del dolore. Oltre a questo, i fattori di rischio più frequentemente riportati sono lo sforzo fisico intenso, le torsioni e le flessioni frequenti del tronco, il trascinamento o la spinta di carichi pesanti, i lavori
ripetitivi o le posture statiche e l’esposizione alle vibrazioni.

Per approfondire l'argomento

Per approfondire l’argomento leggi il relativo capitolo sul libro “Le Linee guida, buone pratiche ed evidenze scientifiche in Medicina Fisica e Riabilitativa – Primo Volume”.